Riconciliazione

Riconciliazione

Il Sacramento della Penitenza e della Riconciliazione scaturisce direttamente dal mistero pasquale. Infatti, la stessa sera di Pasqua il Signore apparve ai discepoli, chiusi nel cenacolo, e, dopo aver rivolto loro il saluto «Pace a voi!», soffiò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati» (Gv 20,21-23).

 

Per ricevere la confessione nella casa, a causa di malattia, anzianità, infermità necessario chiedere ad un sacerdote oppure ad un ministro straordinario della Eucaristia che avviserà il sacerdote.

In parrocchia si celebra il sacramento della Riconciliazione in forma privata durante gli orari indicati.

Inoltre, durante l’anno pastorale ci sono celebrazioni con preparazione comunitaria e confessioni personali (prima dei Santi, di Natale, di Pasqua, della festa Patronale).

Il Rito

Nel tempo, la celebrazione di questo Sacramento è passata da una forma pubblica – perché all’inizio si faceva pubblicamente – a quella personale, alla forma riservata della Confessione. Questo però non deve far perdere la matrice ecclesiale, che costituisce il contesto vitale. Infatti, è la comunità cristiana il luogo in cui si rende presente lo Spirito, il quale rinnova i cuori nell’amore di Dio e fa di tutti i fratelli una cosa sola, in Cristo Gesù. Ecco allora perché non basta chiedere perdono al Signore nella propria mente e nel proprio cuore, ma è necessario confessare umilmente e fiduciosamente i propri peccati al ministro della Chiesa. Nella celebrazione di questo Sacramento, il sacerdote non rappresenta soltanto Dio, ma tutta la comunità, che si riconosce nella fragilità di ogni suo membro, che ascolta commossa il suo pentimento, che si riconcilia con lui, che lo rincuora e lo accompagna nel cammino di conversione e maturazione umana e cristiana.

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